Sebastian Vettel e Mattia Binotto (Direttore Reparto Power Unit della Ferrari) sul Gran Premio del Canada a Montréal: “Gran Premio difficile per Piloti, Vetture e Gomme”
Scritto il 8 giu 2016
”Montréal è una città davvero molto affascinante ed è fantastico gareggiare qui”
E’ quanto dichiarato dall’alfiere del Cavallino Rampante Sebastian Vettel a pochi giorni dall’inizio del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 2016. Una gara che per la Ferrari diventa fondamentale se si vuole cercare d’invertire la rotta dopo un inizio di stagione non semplice.
“E’ un appuntamento – ha dichiarato il driver tedesco quattro volte Campione del Mondo – che piace praticamente a tutti i piloti ed agli appassionati di F1. E’ un bel circuito (intitolato nel 1982 all’eroe della Rossa Gilles Villeneuve, ndr) anche se non lo si può definire tale in senso stretto dato che si tratta di un tracciato semi permanente derivato dal congiungimento delle strade perimetrali dell’isola di Notre Dame. I muri sono vicini, ci sono brusche frenate e le chicanes obbligano a campi di direzione molto rapidi. Calcolare con esattezza il punto di frenata è uno degli aspetti più complicati di questo Gp. Una prova, insomma, molto dura per i conducenti, per le vetture e per le gomme. Disporre di una trazione ottimale è fondamentale”
Sulla stessa linea d’onda di Seb è anche il Direttore del Reparto Power Unit Mattia Binotto: “E’ sempre stato uno dei miei circuiti preferiti. Una “pista” caratterizzata da lunghi rettilinei, uscite veloci dai tornanti, grandissime frenate ed una parte mista molto complessa. Per le sue particolarità regala, storicamente, sempre gare molto emozionanti. Dopo Monza e Spa, è una delle tappe più impegnative per i propulsori. Il rettifilo che precede il traguardo è un tratto particolare. Si arriva da un tornantino molto lento e, dunque, è necessaria molta trazione e si utilizzano tutte le marce, dalla prima fino all’ottava. Importante è, ovviamente, anche la gestione della componente ibrida. Nella parte mista, invece, bisogna essere in grado di recuperare al meglio l’energia e prepararsi, così, ad avere la batteria pronta al massimo per poter utilizzare al meglio la potenza elettrica ed accelerare il più possibile sul rettilineo”.
Fonte: Ferrari.com