27 anni dalla morte del Drake: una leggenda senza tempo!!!

Il grande Enzo Ferrari, fondatore della Casa automobilistica più importante al mondo!!!

Non bisogna mai dimenticare il passato e, soprattutto, chi ci ha regalato un sogno ed una ragione di vita!!!

Il 14 agosto è una data particolare per ogni tifoso del Cavallino Rampante. In questo giorno, nel 1988, ci lasciava un uomo che ha dedicato la sua vita alla propria passione trasmettendola a centinaia di migliaia, se non milioni, di persone: Enzo Ferrari!!!

E’ doveroso ripercorrere la straordinaria vita del fondatore della Rossa!!!

 Già la sua nascita è leggenda: vide la luce a Modena il 18 febbraio 1898, ma, a seguito di una fortissima nevicata che bloccò le strade, la sua venuta al mondo fu registrata dal padre con due giorni di ritardo mutando così la data ufficiale di nascita nel 20 febbraio.

La famiglia viveva in Via Paolo Ferrari 85, nella casa adiacente all’officina di carpenteria meccanica fondata da Alfredo, che lavorava per le vicine ferrovie. Il complesso abitativo, unitamente a una nuova galleria espositiva, è attualmente sede del Museo che prende il suo nome.

L’infanzia del piccolo Enzo non fu affatto semplice: nel 1915 perse il padre a causa di una polmonite. L’anno seguente morì anche il fratello Alfredo, partito volontario allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. In attesa di essere chiamato alle armi, grazie alla sua conoscenza delle macchine utensili, il diciottenne trovò impiego, in qualità di istruttore, presso l’Officina Pompieri di Modena, ove si tenevano corsi per la preparazione di operai da utilizzare nelle industrie ausiliarie. Nel 1917 venne arruolato nel Regio Esercito e assegnato ma fu congedato lo stesso anno a causa di una pleurite.

La sua carriera professionale non cominciò nel migliore dei modi:

Era l’inverno 1918-1919, rigidissimo, lo ricordo con grande pena. Mi ritrovai per strada, i vestiti mi si gelavano addosso. Attraversando il Parco del Valentino, dopo aver spazzato la neve con la mano, mi lasciai cadere su una panchina. Ero solo, mio padre e mio fratello non c’erano più. Lo sconforto mi vinse e piansi”.

Enzo Ferrari durante la sua carriera agonistica!!!

Con queste parole Ferrari descrisse la delusione per la mancata assunzione in Fiat. Ma la forza di carattere è sempre stata il segno distintivo del futuro fondatore della Casa automobilistica più importante e vincente del mondo. Dopo aver svolto altre occupazioni, si dedicò a ciò che più amava: le gare. Nel 1920 cominciò a correre con l’Alfa Romeo. Nel 1923 vinse la prima edizione del Gran Premio del Circuito del Savio. In quell’occasione, la madre di Francesco Baracca, la Contessa Paolina Biancoli, gli consegnò il simbolo che l’aviatore portava sulla carlinga, e gli disse: «Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna».

Il Cavallino Rampante dell’aviatore Francesco Baracca!!!

A partire dal 1932 questo simbolo apparve sulla carrozzeria delle vetture prodotte dalla compagnia.

Nel 1924 Enzo fu insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona del Regno d’Italia.

Nel 1924 Ferrari partecipò alla fondazione del giornale sportivo Il Corriere dello Sport. Ricoprì la carica di Consigliere Delegato della società editrice fino al 1923, anno del suo disimpegno dall’editoria. Nello stesso anno vinse la Coppa Acerbo a Pescara. Alla fine della stagione sportiva, tuttavia, il pilota dovette troncare ogni attività agonistica a causa di un forte esaurimento nervoso, che lo costrinse a ritornare a Modena per lunghe cure. A dimostrazione del suo talento al volante gli furono conferite le onorificenze di Cavaliere Ufficiale e Commendatore della Corona.

Nel 1929, completamente rimessosi, venne richiamato a Milano per fondare una Squadra Corse, collegata all’Alfa Romeo e destinata a diventare celebre come Scuderia Ferrari. L’ex driver e novello manager convinse il grande progettista Vittorio Jano a lasciare la FIAT ed approdare al suo team, inseguendo con lui i suoi sogni. Fu costituito un team di oltre 40 piloti, tra cui Antonio AscariGiuseppe Campari e, soprattutto, il superlativo ed ineguagliabile Tazio Nuvolari. Ferrari stesso continuò a correre fino alla nascita, nel 1932, del figlio Alfredo, detto Dino, che morì nel 1956 di distrofia muscolare. La tragica dipartita del ragazzo fu il motivo per cui Enzo volle la nascita del Centro Dino Ferrari per la cura di questa malattia. In seguito ebbe un altro figlio, Piero, nato nel 1944.

IL MITO DEL CAVALLINO RAMPANTE

La crisi economica nel 1933 portò l’Alfa Romeo a ritirarsi fino al 1937. Enzo Ferrari creò l’Auto Avio Costruzioni con sede a Modena. A causa della secondo conflitto mondiale, nel 1943 l’attività dell’AAC fu totalmenrte trasferita nel nuovo stabilimento di Maranello. Dopo la guerra fu fondata La Scuderia Ferrari, la sezione sportiva della casa automobilistica, che era esistente fin dal 1930 ma che fu costituita in ragione sociale dal 1947.

La prima gara disputata nel campionato mondiale fu il Gran Premio di Monaco, il 21 maggio del 1950, mentre la prima vittoria in F1 arrivò al Gran Premio di Gran Bretagna del 1951 con José Froilán González, sbaragliando lo squadrone Alfa.

« Quando – dichiarò con commozione il Drake -nel 1951 González su Ferrari, per la prima volta nella storia dei nostri confronti diretti, si lasciò alle spalle la “159″ e l’intera squadra dell’Alfa, io piansi di gioia, ma mescolai alle lacrime di entusiasmo anche lacrime di dolore, perché quel giorno pensai: “Io ho ucciso mia madre».

La prima vittoria in F1 della Ferrari a Silverstone nel 1951 firmata Gonzales!!!

Il primo titolo mondiale di Formula Uno giunse nel 1952 con Alberto Ascari. Fu il primo di tantissimi altri successi. la Scuderia, attualmente, è la squadra più titolata in Formula 1 vantando 15 titoli Piloti e 16 Costruttori.

Oltre ai grandissimi risultati in pista, il Marchio emiliano è divenuta leggenda grazie anche alla produzione di splendide Gran Turismo stradali.

Ferrari fu insignito di molti titoli, ma quello di cui più si vantava era quello d’Ingegnere meccanico, conferitogli ad Honorem nel 1960 dall’Università di Bologna. Inoltre, nel 1988 gli fu attribuita anche la Laurea Honoris causa in Fisica dall’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il Drake morì il 14 agosto 1988 all’età di novant’anni. La notizia della sua morte, seguendo le sue volontà, fu divulgata solo a esequie avvenute. Il funerale si svolse in forma strettamente privata, senza corteo e alla presenza dei soli amici e parenti intimi.

Poco meno di un mese dopo, al Gran Premio d’Italia, Gerhard Berger e Michele Alboreto con le due Rosse si piazzarono al primo e al secondo posto dedicandogli la vittoria.

Non possiamo non ringraziare questo grande uomo che merita massimo rispetto ed ammirazione per aver trasformato i suoi sogni in realtà!!!

Ciao Enzo dovunque tu sia!!! Sei e sarai per sempre il nostro punto di riferimento!!!

A cura di Angelo Profeta