Evoluzione Power Unit Ferrari 2015: riduzione degli ingombri per migliorare l’aerodinamica!!!

La Power Unit è uno dei principali responsabili del gap esistente fra la Ferrari e la Mercedes

Il lavoro degli uomini in rosso, dunque, è concentrato sull’affinamento del propulsore 2015 per poi avere una base di partenza più valida in ottica 2016.

Per quanto riguarda la stagione in corso, le Frecce d’Argento hanno speso tutti i sette gettoni previsti dal regolamento per lo sviluppo dell’unità motrice. I risultati ottenuti da Stoccarda sono stati eccezionali come dimostra la grande affermazione di Monza, Tempio della Velocità e prova massacrante per la componente tecnica in analisi.

Maranello, invece, ha ancora quattro assi da giocare prima della conclusione della rassegna iridata!!!

Maurizio Arrivabene e Toto Wolff Team Principal, rispettivamente, di Ferrari e Mercedes

Per capire i notevoli passi in avanti compiuti dalla Casa modenese durante il campionato in corso bisogna ripercorrere la “storia” del V6 turbo ibrido della Scuderia. In Australia, gara inaugurale, la PU italiana aveva 22 gettoni di aggiornamenti rispetto al motore 2014 per cercare di risolvere i problemi di scarsa potenza. Il n.2, che ha debuttato in Bahrein, era praticamente uguale al n.1 mentre l’Evo-3, utilizzato in Canada a giugno, aveva un aggiornamento di tre gettoni con modifiche alla combustione. La power unit numero 4, che la Rossa ha portato nella tappa italiana di domenica scorsa, invece, ha goduto di altri 3 gettoni spesi per ulteriori modifiche alla camera di combustione e per finalizzare la prestazione sul giro di qualifica. Secondo i bene informati si tratta di un potenziamento di circa quindici cavalli.

“Crediamo – Ha dichiarato il numero uno della Mercedes, Toto Wolff - che adesso anche la Ferrari abbia quella peculiarità del nostro motore che voi chiamate il bottone magico”.

Uno degli obiettivi degli nuovi sviluppi portati in pista a Monza era proprio quel salto avanti sul giro secco chiesto da tempo. Dato che sarebbe confermato dal fatto che in gara il divario in termini di prestazione assoluta fra i due team che stanno dominando il Mondiale è tornato ad ampliarsi rispetto al sabato: 0”234 dividevano in prova Mercedes dalla Ferrari in prova, saliti a 0”704 in corsa.

Molto utili per capire come sarà il propulsore finale 2015 di Maranello sono le parole di Maurizio Arrivabene: “Dobbiamo pensare anche al lavoro degli aerodinamici – ha confermato il Team Principal – che al momento hanno difficoltà a proseguire il loro programma di sviluppo per via degli ingombri della Power Unit. Se osservate una fotografia scattata dall’alto, potete facilmente vedere quanto la nostra monoposto abbia un retrotreno più largo rispetto alla concorrenza”.

Il target, dunque, è quello di un’unità più stretta per rendere possibile un retrotreno maggiormente affusolato. Cosa che comporterà, inevitabilmente, un basamento più contenuto oltre che un nuovo posizionamento degli accessori.

A cura di Angelo Profeta