Il Presidente della Fia Jean Todt: “Vettel può vincere nove titoli iridati. Schumacher? Il nostro rapporto è cambiato ma esiste ancora”!!!
Scritto il 7 mar 2016
“Sebastian è un pilota fantastico, un leader e, inoltre, è ancora molto giovane. Se rimane motivato può arrivare a vincere anche nove titoli iridati”!!!
Sono queste le parole del Presidente della Fia Jean Todt. Dichiarazioni rilasciate all’autorevole testata tedesca Auto Bild Motorsport!!!
Il dirigente francese, protagonista assoluto dell’epopea Ferrari, vede, dunque un futuro roseo per il pilota della Rossa e, in generale, per il Cavallino Rampante.
“Un paragone fra lui e Michael – continua il massimo dirigente della Federazione Internazionale – non si può fare. Nel periodo in cui sono arrivato a Maranello, in una scala da uno a dieci, la Scuderia stava a tre. Quando è giunto Vettel, invece, era a sette e, ben presto, ha fatto registrare altri progressi. Seb deve consolidare la squadra e chiudere l’ultimo gap che ancora la divide dalla Mercedes. È un compito più facile del nostro anni fa. Il quattro volte Campione del Mondo e Schumacher hanno in comune la nazionalità, il grande talento, il fatto di correre per un team italiano e la capacità di trascinare tutta la squadra con la loro enorme fame di vittoria”.
Todt, ovviamente, non dimentica il compagno di tante battaglie: “Il rapporto con Schumi, ovviamente, è mutato ma continua ad esistere. Sono ancora suo amico. I miei contatti con la moglie, Corinna, e la sua famiglia sono diventati molto più intensi. Sento la responsabilità di essere vicino a loro. Il figlio Mick? È fantastico, un ragazzo eccezionale con una bravura fuori discussione. Il suo successo dipenderà dal fatto di riuscire a gestire la pressione e dall’inserirsi in ambienti vincenti”.
Il Super Manager, inoltre, parla di un contatto fra il mitico Ayrton Senna e la gloriosa Casa tricolore: “Lui voleva la Ferrari e la Ferrari lo voleva. Era il migliore. Ci siamo incontrati prima del Gran Premio di Monza 1993. Eravamo nella camera del mio albergo, dalle dieci a mezzanotte. Ero affascinato dal suono della sua voce perché parlava molto piano e preciso. Diceva che voleva correre con noi già nel 1994. Noi, tuttavia, avevamo sotto contratto Berger e Alesi e lui replicò che in Formula 1 i contratti non valgono alcunché. Per me non era così. Dopo lo chiamai per fargli una proposta per il 1995, ma lui aveva già deciso di correre con la Williams“.
Fonte: La Gazzetta dello Sport