Scontro sulle Power Unit: la Ferrari esercita il diritto di veto!!! Situazione incandescente in ottica 2017!!!

La Power Unit della SF15-T!!!

Siamo ad un bivio fondamentale per il futuro della Formula 1!!! 

La Ferrari, negli ultimi giorni di Ottobre, ha posto il veto* sulla proposta di riduzione dei costi per la fornitura dei motori utilizzati nella massima Serie Mondiale!!!

Una decisione, quella del Cavallino Rampante, che non è stata accettata di buon grado dalla Fia che, per reazione, ha deciso di avviare un bando per la progettazione di una Power Unit low cost. Dal 2017, dunque, potrebbe debuttare un V6 2,2 litri biturbo con due kers ma senza la presenza della Mgu-H (il dispositivo di recupero dell’energia, ndr) che dovrà erogare la stessa potenza delle attuali unità: 850-900 Cavalli.

Si tratterà, più nello specifico, di una PU meno sofisticata che si affiancherà a quello utilizzata, attualmente, dai vari team di F1. Il target principale è, in sostanza, quello di permettere alle squadre che non hanno la possibilità di accedere ai prodotti della Casa di Maranello, della Mercedes o della Renault di continuare a prendere parte al Campionato iridato evitando un nuovo ridimensionamento della griglia di partenza.

“Le regole – ha dichiarato il Team Principal della Rossa Maurizio Arrivabene – sono scritte dalla Federazione e noi abbiamo semplicemente sfruttato un nostro diritto. Siamo dell’idea che un tetto spesa per le unità andrebbe a danneggiare i costruttori che, ogni inverno, spendono milioni e milioni di Euro per sviluppare i propri prodotti i quali vengono, successivamente, utilizzati anche dai clienti. Siamo aperti a qualsiasi tipo di dialogo per risolvere il problema economico ma, a nostro parere, questa non è la strada giusta da seguire. Noi, tengo a sottolineare, non applichiamo il veto a ogni riunione e, quando decidiamo di farlo, lo facciamo a ragion veduta. Sappiamo che non tutti concordano con questo tipo di situazione giuridica, ma, al momento, la normativa è questa. Abbiamo semplicemente adoperato uno strumento un che ci viene legittimamente riconosciuto. L’ultimo niet si è avuto durante l’era di Jean Todt. E’ facile capire bene che non è qualcosa che si verifica spesso”.

Le polemiche, in ogni caso, non accennano a diminuire. Sul dibattito è intervenuto anche il numero uno della Red Bull (squadra in grandissima difficoltà proprio sotto l’aspetto della fornitura motoristica, ndrChris Horner: “Quando il tutto fu ufficializzato fummo d’accordo. Ritenemmo, infatti, che tale scelta avrebbe potuto contribuire a proteggere tutti. La realtà, in questo frangente, è un po’ diversa rispetto ad allora. Si può interpretare questo stop in modi completamente diversi”.

Una soluzione, al momento, sembra essere davvero lontana. Senza contare che la proposta della Federation Internationale de l’Automobile potrebbe ricevere un nuovo no da parte del Marchio presieduto da Sergio Marchionne. Il che aprirebbe a scenari e sviluppi difficilmente prevedibili.

Fonti: Autosprint; Corriere dello Sport

A cura di Angelo Profeta

*Si tratta, in sostanza, di un diritto “politico” esclusivo di cui gode soltanto la Scuderia italiana. Una prerogativa (concessa anni fa in virtù del ruolo di team più prestigioso) che dà alla Casa tricolore la possibilità di bloccare una norma regolamentare in via di approvazione.